Mostre - rassegna di fotografia contemporanea "CONFINI01" |
MassenzioArte
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Per informazioni massenzioarte@tiscali.it
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Nel corso della rassegna saranno organizzate nelle serate del
10 e 17 aprile e 15 e 29 maggio proiezioni di video arte con
la partecipazione di critici ed autori a cura di Maurizio De Bonis
Prologo
07.03-14.03.03
Haiku di Antonella Federico e Roberto
Petroni video suoni ed immagini
MOSTRE
Alessandro Bavari – Sodoma e Gomorra
03.04-16.04.03 Paola Rizza – Contaminazioni
quotidiane
Rosalia Filippetti – Movimenti marginali
08.05-21.05.03 Pierpaolo Pagano – Circostanze
Fulvio De Pellegrin – hyle
22.05-04.06.03 Patrizia Riviera – Close-Ups
Spazi MassenzioArte via del Commercio 12, Roma
Orario 17–20; martedì e festivi chiuso
Tel 065745955 Uff. stampa massenzioarte 328.6318496
ON WEB
www.photogallery.it
Direzione artistica
Maurizio Chelucci - Francesco Tei
Con il patrocinio della:
FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
In collaborazione con:
WWW.CULTFRAME.IT
GLI AUTORI
Alessandro Bavari
Nasce a Latina, nell'aprile 1963. Cresciuto in una famiglia italo-francese, egli viene subito attratto dall'arte e per questo decide di studiarla in tutti i suoi aspetti, tanto che inizia a fare fotomontaggi fin dall'età di 15 anni. Inoltre studia scenografia, fotografia, storia dell'arte presso l'Accademia delle belle Arti di Roma. Sviluppa così una grande conoscenza in varie tecniche artistiche, dalla pittura ad olio all'acquarello, dalla calcografia alla fotografia. Nel corso degli anni, ritrae soggetti umani ed animali, paesaggi ed architetture, che si aggiungono al suo immaginario, fortemente influenzato - inoltre - sia dalle allegorie della cultura indoeuropea che dagli artisti del quattordicesimo e quindicesimo secolo. Dal 1993 si avvale di tecniche di elaborazione digitale, sviluppando un linguaggio artistico personale, "una sorta di contaminazione tra le arti, dissolvendo i confini che le distinguono". Oltre a diverse collettive e alla partecipazione a festival di animazione e arte digitale ha esposto anche a Fort Wayne-USA, Firenze, Dublin, Messico, Roma, Stockholm, Chicago.
Sodoma e Gomorra
- Un Reportage dalle Città Perdute. Di Sodoma e Gomorra nessuno
sa nulla. L'unica testimonianza dell'esistenza di Sodoma e Gomorra
viene tramandata dal Libro di Genesi. Senza dovermi scontrare con
il colosso dell'Archeologia ho deciso quindi di affrontare il tema, secondo
un preciso itinerario, immaginando paesaggi, ritratti, ambienti ed oggetti,
e ripercorrendo un viaggio simile a quello che Italo Calvino fece trent'anni
prima ne " Le Città Invisibili " dove, attraverso gli occhi di Marco
Polo, visitò città apparentemente credibili. Ho immaginato
queste due città come una specie di luna park per visionari, dove
il mio "sguardo fotografico" non è né biasimatore né
benevolente, ma semplicemente divertito e curioso, pronto a raccogliere
tutto il possibile. Un enorme freak show allestito in una razionalità
geometrica e kitsch come quella dei presepi ma allo stesso tempo sofisticata,
in cui perdersi e sbirciare nell'intimità di un quotidiano tanto
ibrido quanto metafisico, per poi ritrovare di nuovo la strada e magari
riperdersi ancora. Insomma, a Sodoma e Gomorra la gente l'ho voluta allegra,
creativa e fantasiosa, fino al giorno dell'apocalisse, in cui l'onnipotente,
infastidito dalla troppa esuberanza, ha voluto stendere per sempre il suo
immenso velo nero. Un progetto troppo bello per avere fine.
Fulvio De Pellegrin
Nasce nel “67 insegue sogni e proiezioni mentali, metafore che incontriamo
nei primi lavori di Aqvatilis ed ancora in Homines ,(1996-1997), fino ad
arrivare al silenzio come inquietudine con tracce simboliche somiglianti
a – limiti – imposti o creati artificialmente nella dimensione terrena.
Negli ultimi due anni la ricerca con la manipolazione dei materiali e l´utilizzazione
di nuovi supporti di stampa si sono accentuati anche con nuove scelte cromatiche
e la volontá di considerare elementi fondamentali le impronte chimiche
incontrollabili sulle carte, la presenza dei contenitori di materia, materie
vitree esse stesse. Ha esposto a Rovereto, Karlsruhe,
Weil am Rhein, Bratislava, Zilina-Slovakia, Barcellona
In h y l e
non vi è nulla di sequenziale, ogni tavola è composta in
spazio/limite e proiezioni con intensità proprie , si riflette l´immaginario
ed il concreto per ogni sensazione e per ciascun passaggio delle presenze.
Presenze della materia, le quali talvolta non appartengono apparentemente
alla vita, alle trasformazioni, in esse risiede la visione di pensieri
in frammenti di materie, in semplici passaggi di azioni. In alcune
percezioni mutano i contenitori essi sono allo stesso tempo la protezione
e la condizione costrittiva del visibile, delle proprietà tattili
in ogni conscio ed inconscio limite.
Ad ogni tempo materico si pone un successivo ricrearsi della natura,
sorgente fluida che porta con se tutte le forme, il „Fluido“ racchiude
ed è a sua volta racchiuso, ogni onda attende la forza della onda
che segue e degli elementi esterni non tattili, la inarrestabile contemplazione.
Rosalia Filippetti
Si avvicina alla fotografia circa dieci anni fa, da autodidatta ed
accresce la sua esperienza con la continua ricerca. Predilige il bianco/nero,
curando personalmente in Camera oscura, tutte le fasi per la realizzazione
delle immagini. Ha vinto alcuni premi (speciale giuria al Toscana Foto
Festival 2001, miglior portfolio al Festival Foto di Savignano, selezione
per Fotogribaudo) ed esposto al Fringe Festival di Firenze, al Toscana
Foto Festival di Massa Marittima, nello Spazio & Ricerca della Fondazione
Italiana per la Fotografia di Torino e alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
Le immagini sono state pubblicate sul sito della rivista Private, sul numero
cartaceo di Gennaio e relativo sito di Label Magazine ed inserite nel progetto
Maionese della galleria En Plain Air di Pinerolo (TO).
“Movimenti marginali”
è un viaggio attraverso ciò che accade intorno a noi, che
spesso percepiamo in maniera poco nitida o distorta. Gesti, volti,
presenze di passaggio nella nostra vita, che per un istante turbano il
corso naturale dei nostri pensieri.
Movimenti Marginali è stato apprezzato e selezionato da critici
ed esperti, tra cui C. Marra, D. Curti, Virginie Chardin (Festival
di Arles), G. Chiaramonte, ed ha vinto il premio come miglior portfolio
nell’edizione 2002 del Festival Foto di Savignano sul Rubicone , che consiste
nella stampa di un volume fotografico edito da Agorà35 a cura
di Denis Curti.
Pierpaolo Pagano
Nato nel ‘65 a Genzano di Lucania si diploma nel 1982 al
liceo artistico di Firenze, dove vive e lavora. Dal 1980 si occupa di fotografia,
di ricerca e sperimentazione del linguaggio fotografico. Ha partecipato
a progetti editoriali e a mostre su vari argomenti, come "Firenze Fotografia
2000", Museo di Antropologia e Etnologia, "Luce prigioniera", Ex Carcere
Le Murate, a Firenze. Alcuni dei suoi lavori sono conservati presso collezioni
pubbliche e private in Italia e all'estero.
"Circostanze"
rappresenta una parte di una più ampia ricerca nel circo,
ed è nato dal mio interesse verso un’indagine fatta per immagini
di questo ambiente e della sua antica tradizione di spettacolo viaggiante.
La ricerca di frammenti e atmosfere, la conseguente verifica, oppure l'utilizzo
parziale del soggetto, mi hanno permesso di valutarne alcune fasi per
cercare un linguaggio fotografico individuale con un'aura a-temporale e
un'astrazione formale che possono talvolta unirsi.
Con questa impostazione sto portando avanti questo progetto nelle "piazze"
dei circhi, che mi permettono di costruire una ricerca all'interno
di un ambiente unico e in costante trasformazione sempre ricco di occasioni
visive molto affascinanti.
"(...) Lo spettacolo viaggiante del circo è stato (e forse lo
è ancora) uno dei temi che ha maggiormente affascinato generazioni
di artisti. In ambito antropologico è considerato una forma di nomadismo
meticciato dalla presenza di uomini e di animali, alla stessa stregua di
una piccola etnia in movimento sul territorio. E' inoltre una forma di
spettacolo in cui il corpo umano si misura con la dimensione del rischio
e dell'impossibile in rapporto allo spazio e al tempo della propria autorappresentazione.
Per Pagano il circo è anche un luogo di segni, luci e frammenti
di uno spazio vitale che si è privato per un attimo della sua vitalità.
Spenti i riflettori e finito lo spettacolo resta il silenzio, il vuoto,
il movimento si è congelato. La fotografia esplorando la memoria
dello spettacolo si muove silenziosa ' fuori orario ‘." ( Mario Cresci:
"Racconti discontinui")
Patrizia Riviera
Nasce a Milano nel 1956 e vive a Bergamo. E’ una fotografa di ricerca
creativa e di reportage. Ha esposto in Italia, Europa e Stati Uniti ottenendo
riconoscimenti ed apprezzamenti dal pubblico e dalla critica. Sue fotografie
fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e nel mondo. Si
considera una “fotografa di strada” interessata soprattutto alla solitudine,
al senso di non appartenenza di tutti coloro di cui generalmente non si
parla, di coloro che non contano. Le sue immagni ci trascinano lungo un
percorso onirico, che attraverso una ricerca fortemente autoreferenziale,
ci conducono alla scoperta di un mondo parallelo, ai margini della realtà.
“Close-ups”
sono i volti delle persone che mi sono più vicine, i miei migliori
amici, la mia famiglia. Ripresi con un obiettivo da 20 mm, così
vicino da toccarli. Eppure... Il tema di questo progetto fotografico è
la distanza che mi separa dalle persone. Una distanza che non si può
colmare nemmeno toccandole. Può sembrare un lavoro concettuale,
ma non lo è. Ogni ripresa è stata una sofferenza e una violenza,
la mia su di loro e dentro di me. Non volevo dimostrare nulla, solo avvicinarmi
sempre di più alle persone che amo, per trattenere qualcosa di loro,
qualcosa nello sguardo o nell’ambiente che li circonda, che mi racconti
di più delle loro pose, di più dei loro volti.
Per quanto siano irriconoscibili, ognuno di loro si è identificato.
In ogni immagine c’è la traccia di una verità, di un sentimento
che appartiene a loro, la loro luce personale. Sono volti sfocati, perché
la distanza dalle persone aumenta da vicino.
Ciò che rimane è il mistero, qualcosa che è dentro
di noi e resterà per sempre celato. Resta l’impronta, l’impronta
dello sguardo, l’impronta degli occhi. Avrei voluto prendere di più,
avrei voluto continuare, avrei voluto risolvere. La distanza resta incolmabile
e io resto sola, come tutti.
Paola Rizza
Nata a Milano nel 1964 fotografa ritrattista e creativa nel colore,
ricerca emozioni, quelle nei volti della razza umana e nei colori
delle polaroid di quanto la circonda. Nelle polaroid esplora il rapporto
tra il colore e la forma di oggetti comuni, la trasformazione e trasfigurazione
attraverso la luce. La sperimentazione va di pari passo con il passare
delle stagioni esplorando le emozioni dell'avvicendarsi di nuovi colori
e luci in un continuo confronto con la stessa esistenza dell’artista. Ha
esposto in Italia e all’estero in mostre collettive e personali. L’ultima
collettiva a Ferrara nel castello degli estensi nel 2002 con la manifestazione
internazionale d’Arte contemporanea “Magica”, l’ultima personale a Milano
conclusa a gennaio del 2003 presso la galleria d’arte “Officina fotografica”
con “Al n. 19 di”.
“Contaminazioni
quotidiane” Il colore vivo, strappato e manipolato della polaroid viene
utilizzato per accedere a un mondo che esiste, quello invisibile di una
realtà vissuta a pelle, ricca di emozioni e colori, percepita con
la luce. Quanto registrato e impresso sull’emulsione diventa un momento
irripetibile vissuto odiato, amato, emozioni filtrate e incontrollabili
restituiscono su carta la bugia e la verità del quotidiano, dove
tra sogno e realtà la creatività non trova confini e mille
interpretazioni si sovrappongono ai tanti colori lacerati e resi visibili
dalla manipolazione della fotografia.
MassenzioArte
Via Del Commercio, 12 – Roma
Lo spazio MassenzioArte, ha alle spalle gruppi con anni di esperienze
nell'ambito della cultura e dell'arte. Spazi prestigiosi, attrezzati per
mostre, conferenze, proiezioni e spettacoli, nel centro di Roma, Testaccio,
Fiumicino, Frascati, etc.. Ha promosso e realizzato diversi concorsi internazionali
e manifestazioni per promuovere l'arte contemporanea in tutte le sue forme,
dal video alla scultura, con interventi nelle maggiori manifestazioni culturali
della capitale. In particolare il premio "Nuovi aspetti del sacro" ha consentito
di sezionare, in 4 anni di ricerca, 130 opere, proposte da artisti di tutto
il mondo, che creano possibilità di sinergie tra materiali, tecniche
e concetti nuovi d’approccio al mondo dell'estetica. Attualmente la ricerca
dell'associazione si esplica sopra tutto nell'ambito di quella che viene
definita "quarta dimensione”. Con l'obiettivo di promuovere
l'arte in tutte le sue forme, e dare spazio ad artisti nuovi od affermati,
nei primi sei mesi d'attività del nuovo spazio sono state
realizzate mostre, spettacoli ed incontri che hanno visto, tra gli altri,
artisti come Emanuele Luzzati, conferenze sull'arte tra cui quella tenuta
dal Dalai Lama, performance internazionali e d'incontro. Fine ultimo dei
soci è stato quello di dare vita ad una organizzazione no-profit,
in grado di realizzare manifestazioni ed eventi di qualità, inseriti
in progetti che, oltre a legare tra loro forme d'arte diverse, permettano
ladiffusione dell’arte.
PhotoGallery
PhotoGallery c/o Ivan Margheri - via E. G. Bocci 5 50141 Firenze
PhotoGallery è un’Associazone Culturale non-profit fondata da
Ivan Margheri, (fotografo), e Francesco Tei (giornalista, critico ed autore
di saggi e testi teatrali) e Simonetta Orsi per promuovere la fotografia
di ricerca con particolare attenzione agli autori emergenti. Fin
dalle origini ha scelto di operare in Internet (www.photogallery.it)
ritenendo che fosse necessario colmare una lacuna dello spazio
virtuale, nel quale era assente un sito dedicato alla fotografia
artistica ed orientato alla qualità e alla valorizazione
degli autori. Internet offre una visibilità world-wide e PhotoGallery
vi opera come le migliori gallerie, supportando gli autori esposti con
inviti, commenti critici bilingue e recensioni sulla stampa di settore.
Il raggiungimento di una dimensione internazionale è stata sottolineata
dal presentarsi spontaneo di alcuni autori stranieri. La qualità
delle mostre ed il rigore delle scelte della galleria, che ha
una grafica essenziale, a favore della pulizia e della valorizzazione
delle immagini, hanno riscosso l’attenzione della stampa e della
televisione (Rai3, Neapolis, 30/03/01). Oggi PhotoGallery, che rappresenta
un punto di riferimento importante per molti artisti, ritiene di
poter fare un passo ulteriore realizzando contemporaneamente anche mostre
in spazi fisici in collaborazione con Enti Pubblici e Privati.